La “telenovela” delle Ferriere Cattaneo

Ecco il mio articolo pubblicato oggi 07.03.2015 su laRegione sulla questione delle Ferriere Cattaneo. In fondo alla pagina troverete il link all’articolo.

“telenovela” questo il termine utilizzato ieri da Aleardo Cattaneo intervistato per il Quotidiano per definire la fine della vertenza, atteggiamento che ci mostra come viene percepita da una parte dell’imprenditoria di questo cantone la gravità della situazione e le conseguenti ripercussioni sull’occupazione derivanti da scelte imprenditoriali che di primo acchito sembrerebbero dettate dalla contingenza del franco fluttuante ma che in realtà sono frutto di decisioni da tempo pianificate.

Non ci sono ne perdenti ne vincitori tra i contendenti sindacati compresi, e ancora una volta checché se ne dica a vincere in apparenza è proprio quel ben rodato sistema di contrattazione Svizzero basato sulla “pace del lavoro”

A prescindere dalle singole vertenze, ritengo che in teoria il reale grado di benessere di un paese dovrebbe misurarsi non solo in termini di PIL puntuale ma sull’effettiva capacità reattiva, di resistenza ed adattabilità dell’economia nel garantire stabilità dei livelli di occupazione al verificarsi di turbolenze inaspettate e temporanee.

Se così come abbiamo avuto modo di assistere in queste ultime settimane, la capacità di resistenza delle nostre aziende prima di lanciare il “mayday mayday” non supera il mese, ci troviamo in presenza di una potenziale e dirompente bomba ad orologeria che di fatto potrebbe addirittura mettere in discussione la validità di certi modelli fin qui adottati e decantati quali fattori di stabilità e crescita di lungo andare che distinguono il successo del nostro cantone rispetto alle economie dei paesi che ci circondano.

Due gli scenari: siamo in presenza di realtà aziendali decotte alle quali la BNS con la sua decisione ha dato il colpo finale, o in presenza di realtà aziendali sane che vedono però nella decisione della BNS un “assist” provvidenziale sul quale far perno per accedere a facilitazioni e sussidi ingiustificati.

Nel primo caso che conduce a fallimenti o chiusure, devono scattare tutta una serie di automatismi a disposizione per arginare il danno sociale ed economico che ne deriva evitando di salvare situazioni irrecuperabili.

Nel secondo caso invece ci troviamo in totale assenza di normative quadro che delimitino il verificarsi di comportamenti ritenuti leciti ma che sono di fatto economicamente ed eticamente scorretti ed inaccettabili e a danno dell’economia del cantone e della collettività tutta.

La politica non ha si qui fatto abbastanza e non è stata in grado di anticipare il verificarsi di questi effetti distorsivi, esponendosi così alla mercé di inaccettabili ricatti quali quelli posti dalle Ferriere Cattaneo e qui concordo, da “telenovela” che vanno dai licenziamenti, alle riduzione salariali alla delocalizzazione di parte o dell’intera produzione se non di tutta l’azienda mettendo di fatto in scacco parte dell’economia.

Il futuro economico e la crescita sostenibile del cantone è responsabilità di tutti indistintamente, la politica, le parti sociali, l’economia.

Franco Marinotti

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