I Verdi liberali e la congiunzione – L’opinione di Franco Marinotti

Articolo ripreso dal Corriere del Ticino del 26.08.15

Alcuni chiarimenti ritengo vadano fatti sulle motivazioni che hanno spinto i Verdi liberali Ticino (così come citate da Rocco Bianchi nella sua cronaca sulle elezioni federali 2015 sul Corriere del Ticino del 18 agosto) a congiungersi con il PPD. Tengo a sottolineare che alla base di questa decisione ci sono motivazioni di natura tecnica e strategica. È un dato di fatto che Il sistema elettorale odierno penalizzi i piccoli partiti, e da qui dunque nasce la necessità di concludere delle congiunzioni di lista con altri partiti. I Verdi liberali tengo a precisare sono e rimangono un partito di centro e dunque l’accordo con il PPD in quanto tale si fonda sulla condivisione comune di voler rafforzare questo centro. Il PVL ha una forte anima ambientalista ed è orientato a soluzioni concrete e pragmatiche sia a livello cantonale che nazionale per favorire l’equilibrio tra ambiente, economia e società.
In pratica i principi dello sviluppo sostenibile, concetto questo molto presente in tutti gli ambiti dei nostri reciproci programmi. È per noi perciò essenziale una condivisione di questi valori.
In merito invece alle asserzioni che «dietro questa scelta ci sia la mano del partito nazionale» posso solo dire che da un lato il partito verde liberale Ticino è fortemente integrato nella realtà locale ticinese, e da un altro fa parte di una struttura nazionale più allargata ed in quanto tale rientra perfettamente nella normalità quella di condividere scelte strategiche a tutti i livelli. La nostra decisione è stata valutata positivamente dal partito nazionale. La scelta tecnico-strategica della congiunzione ha purtroppo portato al «declino al gentile invito» della sinistra. Posso però confermare che condividiamo, a seguito dei colloqui portati avanti, buona parte di quelle scelte programmatiche nell’ambito soprattutto dell’ambiente, della mobilità e del territorio.
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