Franco Marinotti. Lugano città liberale che connette il territorio

Franco Marinotti. Lugano città liberale che connette il territorio

Le grandi infrastrutture della Città, sono da anni allo studio ed ancora irrealizzate, penso al tanto dibattuto e promesso polo sportivo e quello congressuale.
Progetti che se realizzati viste le lungaggini rischiano di essere già obsoleti e necessiterebbero essere attualizzati in termini di corretto inserimento nel contesto urbano, non fosse altro per conformarsi all’evoluzione costante di nuove necessità che emergono sul territorio, conseguenti anche agli effetti indotti dal processo aggregativo della grande Lugano ed al suo sviluppo economico, demografico in costante divenire.
Un approccio implementativo più liberale garantirebbe la dovuta qualità progettuale, fatta di visione d’insieme per un maggiore inserimento dei progetti in un contesto di pianificazione urbana coerente e più vicino ai bisogni reali e alle aspettative dei singoli quartieri e della loro popolazione.
Serve un impiego di risorse non solo orientato al “centro cittadino” ma più equilibrato e distribuito in modo omogeneo sull’intero territorio.
E’ fondamentale un approccio più inclusivo mediante una pianificazione condivisa contenuta in un possibile masterplan unitario e dinamico che mira a interconnettere il territorio tutto e non solo limitarsi ad un processo di annessione delle realtà periferiche al centro.
La grande Città deve essere dotata di tracciati per una mobilità metropolitana intelligente, veloce, efficace e sostenibile che unisce i vari poli facilitando e ottimizzando gli spostamenti, garantendo ad ogni angolo del territorio le medesime opportunità in termini di accesso alla mobilità pubblica e non solo ed è qui che vanno concentrati gli studi e le risorse prima di soddisfare ogni altra priorità.
Unire mediante processi di aggregazione si sa, sono processi complessi che partono dal basso e che evolvono nel tempo, fatti anche e soprattutto non solo di reti viarie e di mobilità ma di unione di aspetti socioculturali e di tradizioni che si devono far interagire mantenendone ed esaltandone le loro specificità.
In questo ambito di pianificazione urbana si inseriscono anche tutte quelle strutture quali istituzioni culturali, accademiche, turistiche presenti sul territorio che necessitano di essere messe costantemente in rete sia verso l’interno del territorio che all’esterno, per facilitare la loro funzione essenziale di motore che caratterizza una Città aperta e sistemica, attrattiva ed attraente che si estende anche oltrefrontiera al fine di intercettare un’utenza più ampia ed eterogenea possibile.
Dunque una funzione importante e strategica la svolgono anche quei vettori di mobilità a carattere più extraterritoriale quali treno ed aereo, quali “facilitatori” di flussi in entrata nel territorio con un potenziale indotto per lo stesso e per le sue strutture incalcolabile.
E qui mi riallaccio al dibattito sul proseguo a sud di Alptransit, e sull’aeroporto di Agno quest’ultimo con una funzione essenziale e complementare su altri vettori sia che la scelta vada sulla promozione dell’aviazione generale che di linea.
I relativi costi di esercizio, sempreché giustificati da una gestione oculata, trasparente e coerente con la funzione di tassello a complemento di un modello sistemico più ampio come sopradescritto, possono dunque essere giustificati e sopportati senza grandi remore in quanto parte integrante del concetto moderno e sostenibile di una “Città liberale che connette”.

Franco Marinotti

Share